MUSICA JAZZ

MUSICA JAZZ parla di Trouble No More… All Men Are Brothers

Una delle più belle sorprese dell’anno viene da Tiziano Tononi, che ha fatto fruttare il suo amore per il Southern rock e gli Allman Brothers in particolare con un album di solida bellezza e originalita. I tribute album vivono un momento di stanca, non sono più una novita e sempre più spesso indulgono all’agiografia. Qui invece una esplosiva trasfigurazione della band di Macon, trasportata dal luogo comune del rock blues sudista a un’immaginaria terra di jazz in cui l’Holy ghost di Albert Ayler santifica Whipping Post, Roland Kirk e l’Art Ensemble Of Chicago modificando it DNA di Kind Of Bird e Coltrane e chiama a se Hot ‘Lanta e Interstellar space. La chiave di volta del progetto è la rinuncia alla timbrica originate, chitarre e tastiere, per non finire infilzati dal paragone con i fratelli Allman più Berry Oakley; invece di loro gli ieratici sax di Passerini e Bittolo Bon ma anche i violini di Parrini e la fisa di Torre, con un dolce gusto di folk blues. Più deboli certi momenti tipicamente blues, come It’s Not My Cross To Bear, con la voce di Marta Raviglia the non sembra la più adatta al progetto. Ma Tononi può andar fiero di quel che ha fatto: un potente quadro degli Allman e della sua fantasia, sacerdoti di «un antico rituale magico, un’ancestrale cerimonia africana celebrata nelle paludi della Georgia».

Riccardo Bertoncelli

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