Attenti a questi due: non annoiano mai e amano sorprendere, da subito, Per capirlo è infatti sufficiente una manciata di secondi del brano d’apertura: una tenebrosa meditazione per pianoforte e interferenze elettroniche, Niente male come inizio per un chitarrista e un batterista, Poi repentinamente ci si tuffa nella nervosa tessitura rockeggiante del vulcanico Faux Hawk, riprendendo gli «strumenti istituzionali», chitarra elettrica e batteria, Ancora un cambio di scena in Pari 2, interazione minimale tra vibrafono e chitarra, Si procede così per l’intero disco, tra ballad un po’ sbilenche come Walk Left (dove, come poi in altri brani, il batterista dei Bad Plus è di nuovo al pianoforte), momenti più astratti (Rock, Paper, Scissors e Siand Righi, per esempio). dirompenti crescendo elettrici (Cinematic) e la naiveté di Rainey Qunciera, filastrocca per chitarra acustica e vibrafono, Neanche sulla lunga distanza i due si smarriscono, improvvisando con sicurezza, nerbo e timbrica variegata in Snow Plow, con tanto di riff in stile hard rock e finale in dissolvenza, Border Town 1929, infine, è speculare al brano d’apertura: meditazione acustica di Green, sobrie percussioni e disturbi elettronici. Strana coppia ma funziona.
Fucile