Elliott Sharp è considerato il Jimi Hendrix delle musiche eterodosse: instancabile ricercatore nel campo della creazione di nuove chitarre, solista (anche al sassofono) dallo stile duro e avanzato, i suoi lavori si distinguono per essere dei blocchi sonori peculiari e complessi, ancorché influenzati anche dal rock e dal blues.
Le sue musiche sono eseguite con regolarità dai maggiori ensemble in questo settore, tra i quali l’Ensemble Modern e la non meno prestigiosa orchestra dell’ORF di Vienna, tanto che di recente la critica più accreditata ha iniziato a stimarlo anche come autore e non solo come performer.
Collaboratore di artisti quali John Zorn, Wayne Horwitz, Bobby Previte, leader di progetti come Terraplane, Carbon, Tektonics, Sharp rivolge al blues uno sguardo nuovo, che non è revival, ma riesce ad essere un episodio freschissimo di vero legame con la tradizione.