Plays Monk – Jazzit

Jazzit parla di Plays Monk

Un trio piano-less californiano sulle tracce di Monk e della sua musica: “Plays Monk”, ovvero Goldberg, Hoff e Amendola a rileggere con clarinetto, basso e batteria le sbilenche armonie di dieci delle perle del genio di Rocky Mount. Sin dall’iniziale Skippy si comprende bene quale sia l’idea su cui si fonda l’interpretazione che il trio vuole rendere: tempi (e ritmi) leggermente più sostenuti degli originali (a parte l’intensa Reflections), linee melodiche quasi intatte e spunti improvvisativi che il brillante Goldberg disegna con talento e abilità su una densa tela ritmica. Un approccio che ritroviamo anche in Work, Four In One e in una Little Rootie Tootie segnata da un drummin’ di alta scuola, che mostra tutta l’arte di cui Amendola è capace. E se Shuttle Boil e Teo danno il segno di quanto ricercata sia la scelta del repertorio che i tre attraversano, Boo Boo’s Birthday testimonia la qualità (e la sintonia quasi perfetta) del dialogo tra la batteria e il basso di Hoff che sostiene (anche con un bel solo) frane/ e marca con evidenza il piano percussivo di Green Chimneys. Appare riduttivo parlare di semplice rilettura: il trio vuole esplorare in profondità l’universo di Monk, ne vuole cogliere l’essenza e lo spessore, intende ribadirne la modernità utilizzando un linguaggio strumentale colto e sostenuto da un ottimo interplay. Risultato centrato. Ascoltare per credere.

MDF

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