In “Your very eyes” ogni suono diviene strumento, come dimostra la titletrack, specchio di un dialogo continuo tra le inventive del sax soprano e il suono orientaleggiante del taisho koto e mahal metak, due strumenti a corda dall´aspetto esotico, che porta ad oriente la partitura di “Psalm of days”, come in una sorta di sorprendente fantasmagoria. In brani come “Side voice” e “Several calls and a perfect pair of opinions” si palesano inoltre le importanze dei silenzi, funzionali alla costruzione musicale dei brani che si susseguono senza soluzione di continuità, fino alla chiusura di “Completion”. Il filosofeggiare tra Mimmo e Iriondo sembra comunque non voler terminale, lasciando aperta una finestra dalla quale ascoltare le rimembranze di un disco, che pur non conquistando a pieno, riesce per la sua genesi e per il suo sviluppo a regalare qualcosa di unico.
Loris Gualdi