Technicolor – Jazz

Jazz parla di Technicolor

Il nuovo e ambizioso progetto di Giovanni Maier – un doppio cd contenente due session di rock progressive- psichedelico-sperimentale del quartetto Technicolor fa parte degli sforzi che la Long Song sta compiendo per affermarsi come etichetta dalla forte identità radicale, concedendo ampio spazio alle proposte di musicisti (affermati e non) desiderosi di esplorare e innovare. Azzardo da premiare visto che da questa atipica formazione con due tastiere, composta da alcuni dei musicisti italiani più aperti alle novità, scaturisce una gran varietà di situazioni, con tessiture d’effetto e sonorità a metà tra il vintage e il contemporaneo, che in A Turtle Soup scoprono qua e là ascendenze dal primo Davis “elettrico” e dal trio Medeski-Martin-Wood. Ribot e Massaron (ospiti nel primo cd) non fanno che saturare ulteriormente i colori – un vero e proprio technicolor – con le loro chitarre, involandosi spesso e volentieri in cavalcate torride e intossi- canti (salvo ammorbidirsi episodicamente, con sfumature a metà strada tra Frisell e Ry Cooder.

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