Rings Of Fire – Buscadero

Buscadero parla di Rings Of Fire

In questa rubrica, non molto spesso ci occupiamo di jazz e dintorni, so- prattutto perché il sottoscritto non è un vero esperto in materia. La scena italiana è però vitalissima, con musicisti ed etichette di valore veramente eccelso. E’ il caso delle produzioni della Long Song Records ad esempio, un’etichetta gestita con grande passione e che si sta imponendo sempre più tra gli appassionati di musica senza steccati. Come prova esemplare di quanto stiamo dicendo, arriva in nostro soccorso l’ultimo parto escogitato da Fabrizio Perissinotto per la sua label: si tratta di un album firmato a quattro mani dal sassofonista Daniele Cavallanti e dal batterista e percussionista Tiziano Tononi. In Rings Of Fire (Long Song/Audioglobe), i due sono attorniati da un manipolo di ottimi musicisti, dalla strepitosa violinista Jenny Scheinman al percussionista Pacho, per arrivare ad autentici astri nascenti dell’avant-jazz nostrano come Achille Succi (clarinetto basso e sax alto), Emanuele Parrini (viola), Massimo Mariani (chitarra elettrica) e Giovanni Maier (contrabbasso e basso elettrico). Le due mirabolanti suite che riempoino i quasi ottanta minuti del disco – divise in svariate tracce, con la prima a firma Cavallanti e la seconda opera di Tononi – vivono dell’incredibile dialogo che riescono ad instaurare fra loro questi favolosi strumentisti. La sfida – vinta pienamente – era riuscire ad armonizzare [e parti scritte e pre-arrangiate a monte, con il funambolico lirismo ed estro derivante dalle improvvisazioni. Quello che alla fine si può sentire fra questi “solchi” è una musica dal grande dinamismo, dotata di una seducente visionarietà, in cui non solo gli strumenti, ma anche le varie suggestioni musicali – ci sono evidenti tracce di jazz coltraniano, dissonanze avant, sedimentazioni cameristiche, a tratti persino qualche spolverata rock, tra le altre cose – s’incastrano con una perfezione matematica che non suona mai fredda e calcolata, ma che piuttosto, in qualsiasi momento, è capace di sviluppare un discorso musicare caldo, coerente, altamente creativo ed illuminato. Spero di essere riuscito ad incuriosirvi a sufficienza, ne vale la pena. (****)

Lino Brunetti

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