Orizzonti stretti attorno al purismo acustico, occhi puntati su free e dintorni. Risultato: qualche ripetitività di troppo su cui si
può anche soprassedere e tanto trasporto in un set di improvvisazioni che trovano momenti di grande intesa.
La plasticità del suono di entrambi gli interpreti del resto aiuta l’amalgama: da una parte il sax soprano di Mimmo sicuro in ogni attacco e lucido nella costruzione, dall’altra il pianoforte di Lenoci, aspro e tagliente nel normale tracciato, ma anche bluesy quando occorre. (7)