Duo Milano rappresenta il concretizzarsi del bizzarro sodalizio tra due tra i più rinomati sabotatori di area avanguardista, che tessono con il presente dischetto tenuto a battesimo dalla nostrana e coraggiosa Long Song Records un’ora di radicali improvvisazioni per chitarra, un dialogo continuo e costantemente in progress fatto di vibrazioni ora tenui ed intime, ora aspre e scomode. L’area è quella della grande mela, dove passa un po’ tutto e dove John Zorn pesca a giornata per le sue incursioni sonore. Non è un caso, in effetti. Elliot Sharp ne intreccia la strada con Cobra, e sono due cervelli in ebollizione a rincorrersi sulle corde tese del gameplay Zorniano. Poi, cominciano le sperimentazioni con Nels Cline, e per gli amanti dell’improvvisazione radicale è un po’ come una all star band, anche se sono soltanto in due. Linguaggio difficile, certamente: solo due chitarre, prima acustiche e poi effettate, una davanti all’altra. Ma svolto con grande ispirazione, colore, ed un’esperienza che in questo caso fa la differenza. I due non temono di diventare organici, di risalire in spirali in cui è il metallo delle corde a creare il suono, a ridiscendere lungo linee melodiche che vanno sfilacciandosi e confondendosi. Ascoltare ‘Dot Dash’ come esempio, o i riverberi lisergici di ‘Budget’ e ‘Mutha Blooter’. E poi il disco è longevo, e regala qualcosa di nuovo – ed inaspettato – ad ogni ascolto. Un modo per dire che la classe continua a non essere acqua.
JackieLow
Un Commento
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