Dandelions On Fire on Rocklab

Rocklab parla di Dandelions On Fire

Chi ricorda la stagione lisergica di fine anni ’60 e la tossicità delle produzioni dell’epoca non avrà difficoltà nel ritrovare le stesse atmosfere narcotiche anche in questo ‘Dandelions On Fire’.
Il magnetismo della Bozulich era indicativamente già noto ai più ma la stoffa chitarristica di Massaron pur non essendo altrettanto diffusa, conferma, oltre ad un’indiscussa perizia, una gradita inclinazione verso quel blues intenso ed ansiogeno che sempre abilmente si lascia contaminare dalle improvvisazioni rumoristiche dell’ormai onnipresente Xabier Iriondo. L’intero disco corre su due binari distinti. Cinque brani , inclusa la title track, dagli accordi malinconici e avvolgenti, che spesso rievocano la classicità blues dei canti di lavoro e un’anima intimamente jazz. I restanti quattro brani, i più lunghi, al contrario recidono totalmente l’assetto melodico, esplodendo in composizioni noise che sanno di inferno, pulsione erotica e LSD.
Dunque l’aspetto del blues più immorale, più alcolico e disonesto che si contrappone a ballate folk gentili e delicate animate dalla penna della Bozulich, per ritrovarsi di fronte la nobiltà di un disco di una bellezza disarmante.

Benedetta Urbano

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