BUSCADERO parla di Trouble No More…All Men Are Brothers

BUSCADERO parla di Trouble No More… All Men Are Brothers

***1/2
Se ancora non lo aveste capito dal titolo, vi riporto la scritta in esergo sul CD: ” A Tribute To The Spiritual Unity Of The Allman Brothers Band”. Ebbene direte voi? Non sarà certo la prima volta che si fa un tributo ai nostri amati Allman Brothers! Vero anche questo; però questa volta si tratta di un tributo eseguito da una jazz band italiana, guidata dal batterista Tiziano Tononi con i suoi Southbound. Questi sono formati da: Emanuele Passerini (sax tenore e soprano), Piero Bittolo (sax alto, clarinetto basso e flauto), Emanuele Perrini (Violino e viola),Carmelo Massimo Torre (accordion), Joe Fon¬da (basso), Pacho (percussioni) e Marta Raviglia al canto. Come vedete ci sono motivi di interesse davvero molteplici! Niente chitarre e voce femminile per un tributo jazz ad una Southern rock band che davvero ha avuto pochi punti di contatto con il jazz. Devo dire che non ci troviamo di fronte ad un disco di facile fruibilità, soprattutto per chi come me mastica poco jazz, perché le prime canzoni vengono eseguite con un piglio che ricorda il free-jazz, specie la mitica Whippin’ Post, che viene proposta in due versioni, ambedue davvero sperimentali, ma che premiano l’ascoltatore attento. Sorprende il canto di Marta Raviglia, davvero una sperimentatrice vocale jazz, che riesce talvolta a mettere i brividi, ma tutto il disco poi pian piano prende a girare per il verso giusto; sarà che l’influsso degli spiriti di Duane Allman e Berry Oakley, evocati in due canzoni scritte dalla band: For Berry O. (totalmente affidata al drumming di Tiziano) e il commosso memoriale collettivo di SkyDog Blues, forse lascia il segno. Ma I’ impressione è che man mano la musica tenda ad allontanarsi dal jazz per avvicinarsi, al blues e al rock-blues degli originari Allman Brothers. Decisivo pare l’apporto dell’accordion che dona un sound sudista e del violino che talvolta rasenta le sonorità di un fiddle da country-rock. I fiati poi gradatamente paio¬no lasciare i gradi di libertà improvvisativa del jazz per entrare in stilemi sonori ritmici derivati dal soul e dal R’n’ B’ che tanto influenzarono il sound chitarristico di Duane Allman. Da sottolineare pure la scelta dei brani: una strepitosa ripresa di Les Brers (In G Minor) con batteria, basso e accordion a disegnare un sound

in cui invece del violino del pur bravo Perrini, si vorrebbe ascoltare la chitarra di Warren Haynes; Midnight Rider con un attacco bluesy di basso ed un’entrata del canto di Marta stratosferico; It’s Not My Cross To Bear, altro blues con sax e canto in grande evidenza. Più jazzati invece altri brani come: Kind Of Bird e Clouds Of Macon (terza canzone autografa dedicata alla città degli ABB); tra le partecipazioni da ricordare: Fabio Treves all’armonica in You Don’t Love Me, un lunghissimo blues dove Marta incanta insieme a tutta la band che pare ci tenga a mostrare quanto bene sappiano suonare il blues i jazzisti, ed infine il sax tenore di Daniele CavaIlanti in Soul Serenade. Questi due brani finali riportano la musica verso sponde rock-blues più consone alle sonorità originarie degli ABB, anche se la seconda ripresa di You Don’t Lave Me (glorious ending) pare voglia riportare la canzone alle sperimentazioni da cui tutto era cominciato. Alla fine comunque un plauso incondizionato al bravo batterista milanese Tiziano Tononi che ha aggiunto questo disco alla sua ormai lunghissima e prestigiosa lista di collaborazione ed incisioni discografiche. In campo rock questa novità va segnalata e premiata per il coraggio e la passione posti in questo omaggio davvero sorprendente ed inaspettato!

Andrea Trevaini

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