Rings of Fire dimostra ammirevolmente come la concezione ritmica del duo Nexus si espanda e diventi luogo stimolante per avventure improvvisative. Due suite lo riempiono, ricche e organiche. I sei movimenti fortemente caratterizzati di Faces(Cavalianti) dichiarano l’ispirazione nei titoli: Shadows, Cassavetes, Bertolucci, Jarmush, Wenders e Eastwood. La seconda suite appare più complessa e fratturata ma attraverso gli otto movimenti dai titoli non altrettanto inequivocabili, raggruppati in tre Phases, Tononi fa scorrere un fluido ritmico unificante, cui lascia la possibilità di inabissarsi carsicamente. I violini conferiscono alle due suite un colore e un profilo dinamico determinanti: merito di una scrittura che ne fa sorgere le voci dal tessuto sottostante come una necessità.
Dalla Bona