Kathodic parla di CHAOS AND ORDER

Kathodic talks about Kathodic parla di CHAOS AND ORDER

***1/2

nteressante opera “Chaos And Order” del quartetto No Pair.
Sax tenore, chitarra elettrica e batteria, alle prese con le composizioni del clarinettista pugliese Francesco Chiapperini.
Sei brani elastici ad intersecar visione jazz, asprezze rock e sezioni libere.
Di molto settanta in alcuni frangenti (i saliscendi dell’iniziale EDAG, la conclusiva NoPair) in espansione metropolitana d’umori Lacy e Davis, a raggrumarsi in bordate elettriche, ad occhio e croce in quota Hendrix (Sliding Snikers).
Per una formula promettente pur ancor appesantita da qualche esuberanza strumentale di troppo (anche da una registrazione tirata a lucido/appiattente, che non giova troppo ai brani).
Lampante esempio Spreadsheet, dove ad una prima parte gigiona, si contrappone un’acida visione urbana quasi jungle (notevole la ritmica a scrocio con le evoluzioni free dei fiati).
Ma è quando la vena si ingrossa ed umori post rock appaiono, che il gioco si fa interessante (la marcia sfinita, fra incantatori di serpenti e invocazioni furiose che è l’ottima Heavy Walk, la tensione da: non mi sfiorar, potrei scattare e non ti piacerebbe sotto questo cielo livido, della lunga Brain Misty).
Ora, l’oltre, par alla loro portata, l’Italia è un paese di vecchi e l’accomodarsi al tavolo mainstream spero non sia il loro interesse.
Daje!
Osate e sragionate.

Marco Cartasi

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