All About Jazz Italia

All About Jazz Italia talks about Duo Milano

I due chitarristi americani che firmano questo bel progetto, nato nel nostro paese, sono un po’ le due facce della stessa medaglia che ben rappresenta lo stato di ottima salute della parte più creativa della moderna chitarra derivata dal jazz e ormai abituale frequentatrice del mondo delle avanguardie. L’album è diviso in due sezioni (acustic side ed electric side) che richiamano la scansione alla quale eravamo abituati in epoca vinile. Le registrazioni sono state effettuate nello studio New Art di Uboldo, nei dintorni della capitale lombarda, a fine aprile del 2006. Il missaggio è stato effettuato da Fabrizio Perissinotto con l’aiuto, proveniente da oltreoceano, dei due musicisti stessi. Anche la masterizzazione è stata fatta a Milano e quindi il titolo è ampiamente giustificato, anche perché la mente al lavoro dietro al progetto è indubbiamente quella del giovane chitarrista italiano Simone Massaron.

L’apporto decisamente più irsuto di Elliott Sharp prende il sopravvento nella parte acustica, mentre la chitarra nervosa e irriverente di Nels Cline sembra volare con più energia nella parte elettrica, anche se va detto che spesso e volentieri è difficile distinguere il contributo dell’uno rispetto a quello dell’altro. I due sono responsabili anche delle composizioni che apparentemente sono semplici bozzetti che prendono forma direttamente in studio di registrazione. E’ il trionfo del principio della composizione istantanea che spesso domina nelle lande della musica d’avanguardia e che comporta il rischio di germogli che possono velocemente inaridire se viene affidata a mani e menti non preparate.

Non è evidentemente il caso di questo album e di questi due musicisti: loro sono al di sopra di ogni sospetto. Per loro parla una lunghissima storia di musica coraggiosa e creativa, capace di creare dal nulla situazioni meravigliosamente dense di stimoli e colori. E questa collaborazione italiana sembra essere colta come l’occasione perfetta per un incontro in territorio neutrale che serve per fare il punto sulle rispettive storie, per incontrare l’anima di New York (Sharp) e quella di Los Angeles (Cline), per fondere la sperimentazione più rigorosa con le fantasia più fervida.

Un incontro che non è mai uno scontro, anche nei momenti che lasciano esplodere fragorosamente l’energia accumulata con una pazienza certosina che sembra improvvisamente evaporare per lasciare spazio agli istinti selvaggi più nascosti che si scatenano alla ricerca del punto di fusione.

Maurizio Comandini

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