Un chitarrista italiano, spalleggiato da un pugno di eccellenti musicisti connazionali, e una cantautrice statunitense amante della sperimentazione e delle atmosfere più cupe e morbose. Ecco gli ingredienti di quello che ha tutte le carte in regola per essere uno dei dischi più interessanti del 2007 in ambito cantautoriale, a patto naturalmente :di intendere questo termine nell’accezione maggiormente avventurosa e meno convenzionale. A mettere parole e voce in Dandelions On Fire (Long Song/Audioglobe) provvede Carla Bozulich, già protagonista su queste pagine un paio di mesi fa con album del suo nuovo progetto Evangelista; la parte musicale, invece, è appannaggio di Simone Massaron, chitarrista milanese di area jazz che tuttavia non disdegna incursioni in territori blues e rock. A dare loro man forte, gli ex Afterhours Xabier Iriondo (chitarra) e Andrea Viti (basso), e Zeno De Rossi, già batterista di Vinicio Capossela. Insomma, se non è un dream-team poco ci manca. E il risultato come si diceva, è all’altezza delle aspettative: ballate notturne e introspettive, venate del country meno convenzionale e intrise di blues; cupe, ma non per questo minacciose (lo è, comunque, l’iniziale Never Saw Your Face), visto che sovente il punto di riferimento più prossimo potrebbe essere la Patti Smith (relativamente) pacificata di Trampin’. Canzoni solide e fascinose, che solo verso la fine del programma mettono in mostra l’inquietudine dei loro autori, sfaldandosi e scricchiolando senza però mai perdersi del tutto.
Aurelio Pasini